Nel comunicato stampa n. 75 del 2 maggio, pubblicato sul sito del Governo, è stata resa nota l'approvazione del "Decreto energia e investimenti" ribattezzato "decreto aiuti".
Nella parte dedicata alle misure per il lavoro, le politiche sociali e i servizi ai cittadini, è previsto il riconoscimento di un assegno una tantum a lavoratori e pensionati con un reddito inferiore ai 35.000 euro, al fine di contribuire alle difficoltà legate al caro prezzi.
La misura è il frutto di un accordo intercorso con i sindacati e dalle dichiarazioni del Presidente del Consiglio Mario Draghi beneficeranno del bonus 28 milioni di persone.
Vediamo in dettaglio di cosa si tratta.
Le categorie dei beneficiari del bonus sono, come anticipato:
i lavoratori dipendenti;
i lavoratori autonomi
i pensionati.
Per i dipendenti e i pensionati il requisito distintivo è il reddito, che non deve superare i 35.000 all'anno, salvo variazioni. In questo caso l'assegno sarà uguale per tutti.
Ancora incerto invece il meccanismo per il riconoscimento dei bonus in favore dei lavoratori autonomi. Per loro sarà quindi necessario attendere l'emanazione del decreto attuativo.
Il bonus da 200 euro viene finanziato grazie all'aumento della tassa sui profitti energetici delle aziende. Chiarimenti che sono stati forniti dal Ministro dell'Economia Daniele Franco. Alla misura sono destinati 6 miliardi di euro. Previsto infatti un ulteriore aumento del 15% sulla base imponibile, che rappresenta un prelievo straordinario sulle imprese che producono, vendono, rivendono e importano energia elettrica, gas e prodotti petroliferi.
I pensionati troveranno il bonus nel cedolino della pensione. I lavoratori invece se lo vedranno accreditare nella busta paga, che quindi sarà più sostanziosa.
I tempi al momento non sono certi. Si prevede che i pensionati probabilmente lo vedranno nel cedolino di luglio, mentre i lavoratori dipendenti tra giugno e luglio.
Il Ministro Franco sul punto infatti rassicura che il bonus sarà riconosciuto "non appena tecnicamente possibile."
Il bonus ai lavoratori dipendenti sarà erogato dai loro datori di lavoro, che potranno recuperare l'esborso in sede di pagamento delle imposte. Il datore non anticipa nulla quindi, ha precisato Draghi, anche perché il ristoro è previsto al primo pagamento fiscale del datore. |