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08-04-2022/14:23:00 Visitato: 422
Stop ai tirocini extracurriculari: si entra in azienda con il contratto di apprendistato

Durante l’audizione al Senato del 6 aprile, il Ministro Orlando ha illustrato le misure per riformare la disciplina in materia di tirocini extracurriculari.

Il contratto di apprendistato sarà la principale modalità di ingresso dei giovani in azienda, mentre si va verso la definizione di specifiche fattispecie per le quali sarà possibile attivare percorsi di tirocinio.

Il Ministro del Lavoro anticipa l’attuazione delle misure previste dalla Legge di Bilancio 2022, con le nuove linee guida in materia di tirocini attese entro giugno.

La principale novità riguarda la platea dei tirocini extracurriculari: i destinatari saranno i soggetti che hanno maggiormente bisogno di una formazione professionale. Le linee guida dovranno inoltre prevedere la corresponsione di un’indennità congrua al tirocinante, la stesura di un bilancio delle competenze e le sanzioni per l’uso illecito.

Inoltre, sono stati destinati 600 milioni del PNRR al rafforzamento del sistema duale e 4,4 miliardi di euro per il potenziamento del programma GOL con l’obiettivo di sviluppare competenze e favorire l’ingresso nel mondo del lavoro.

A queste misure si unisce il piano nazionale “Neet Working”, per ridurre il più possibile l’aumento del numero di giovani non occupati e non impegnati in percorsi di formazione.

Il Ministro del Lavoro, Andrea Orlando, è intervenuto sul tema dei tirocini nell’audizione del 6 aprile 2022 al Senato, sottolineando come la disoccupazione giovanile sia arrivata a livelli molto alti con la pandemia raggiungendo il 32,5 per cento e di come sia necessario implementare nuove misure a tutela dei più giovani.

Il Ministro sottolinea come i tirocini extracurriculari siano una delle cause principali dello stato di incertezza occupazionale in cui si trova la maggior parte dei giovani italiani.

I dati mostrano infatti che dal 2014 al 2019 sono stati attivati quasi 2 milioni di tirocini extracurriculari, un aumento che però non ha portato ad una crescita delle competenze altrettanto importante, poiché spesso questo strumento è utilizzato come inserimento in azienda e non come momento formativo.

Anche i dati del Programma Garanzia Giovani mostrano come il tirocinio extracurriculare sia lo strumento più utilizzato tra quelli di politica attiva previsti, mentre c’è stata una scarsa attivazione di contratti di apprendistato.

Il problema attuale, ribadisce Orlando, è che i tirocini vengono attivati nei confronti dei giovani più qualificati, i quali potrebbero essere assunti con contratti regolari.

 

Il tirocinio, sia curriculare sia extracurriculare, deve essere utilizzato alla luce delle sue potenzialità formative e non per assumere giovani già qualificati in sostituzione del contratto. Il tirocinio, infatti, non costituisce un contratto di lavoro e si presta più facilmente ad abusi.

Il Ministro anticipa quindi l’attuazione delle specifiche misure previste dalla Legge di Bilancio 2022, che prevede l’emanazione entro il 30 giugno 2022 di nuove linee guida in materia di tirocini extracurriculari in accordo con le Regioni.

La norma prevede che i tirocini extracurriculari debbano essere circoscritti ai soggetti più distanti dal mondo del lavoro, cioè quei soggetti che hanno maggiormente bisogno di una formazione professionale.

Precludendo l’accesso ai tirocini si consentirà quindi lo spostamento verso strumenti più stabili come il contratto di apprendistato, migliorando non solo la qualità dell’occupazione giovanile ma anche la quantità.

Le linee guida dovranno inoltre prevedere:

    una congrua indennità da riconoscere al tirocinante;

    una durata massima per lo svolgimento del tirocinio;

    un limite al numero di tirocini attivabili a seconda delle dimensioni dell’impresa;

    la definizione di livelli essenziali di formazione;

    la redazione di un bilancio delle competenze possedute prima di iniziare e di quelle acquisite alla fine del percorso.

Per le imprese la possibilità di attivare nuovi tirocini sarà vincolata all’assunzione con contratto regolare di una quota minima di tirocinanti.

Si ricorda invece che le sanzioni su indennità e utilizzo fraudolento dei tirocini introdotte anch’esse dalla Legge di Bilancio 2022 sono applicabili già da ora, senza dover aspettare l’accordo della conferenza Stato-Regioni sulle linee guida.

Con la Legge di Bilancio, poi, è stato portato al 100 per cento l’esonero contributivo per le imprese con meno di nove dipendenti che attivano contratti di apprendistato finalizzati al conseguimento di un diploma di scuola superiore.

Il Ministro aggiunge inoltre che per limitare l’utilizzo abusivo del tirocinio e mettere in risalto le sue potenzialità formative è necessario agire non solo sulla domanda da parte delle aziende ma anche sull’offerta.

Limitando il tirocinio extracurriculare ai giovani che necessitano formazione professionale viene meno la situazione per cui il tirocinio è attivato in sostituzione del contratto di lavoro a favore di un giovane che ha già le qualifiche per essere assunto. Nella maggior parte dei casi, poi, il tirocinio non è finalizzato all’assunzione e si instaura un meccanismo di turnazione che danneggia sia le persone sia l’azienda.

Per favorire la crescita delle competenze professionali già nel periodo di transizione dalla scuola al lavoro il Ministero dedicherà 600 milioni del PNRR al potenziamento del sistema duale (alternanza scuola-lavoro) con l’obiettivo di formare i più giovani in vista dei contesti lavorativi.

Nello specifico le misure prevedono:

 

    l’ampliamento dell’offerta di apprendimento duale in tutta Italia;

    il rafforzamento in chiave di filiera dell’offerta formativa duale;

    spingere più imprese a utilizzare le modalità di apprendistato e a potenziare la loro capacità formativa.

Sono previsti, inoltre, 4,4 miliardi di euro per il programma Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori (GOL) per attivare politiche rivolte ai giovani. In particolare, la sperimentazione di nuovi strumenti per favorire una maggiore e migliore integrazione tra l’offerta di lavoro da parte di giovani qualificati e la domanda di competenze specifiche.

Infine, è stato adottato un piano nazionale denominato “Neet Working”, per ridurre il più possibile l’aumento dei “Neet”, ovvero i giovani non occupati e non impegnati in percorsi di formazione.

Il piano ha l’obiettivo di promuovere strategie di coinvolgimento e attivazione di questa categoria, attraverso la collaborazione con i vari attori presenti sul territorio, anche a livello locale. Per il progetto sono stanziati 20 milioni di euro per attività e professionisti specifici nei Centri per l’impiego.

Nell’audizione è sottolineata anche la necessità di azioni concrete per quanto riguarda i salari reali corrisposti ai giovani, per evitare che questi si ritrovino costretti a cercare opportunità migliori all’estero, comportando gravi perdite per la produttività del Paese.

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