Neppure l'intervento del Ministero del Lavoro ha permesso che la società Nexive retrocedesse dal suo intento di licenziare.
Ancor più grave, però, è stato notare che la rigidità e la non volontà di confronto con le organizzazioni sindacali permanesse anche al cospetto del Ministero del Lavoro, nonostante i ripetuti inviti a puntare ad una soluzione congiunta che salvaguardasse i lavoratori e le loro professionalità.
In particolare, così come avvenuto nel corso della prima fase della procedura, e nonostante le ripetute richieste, anche formali, della UGL a voler presentare un piano industriale o evidenza concreta della necessità di procedere con i licenziamenti, in questa seconda fase l'azienda ha inteso, per mezzo del suo rappresentante, rigettare tutte le numerose proposte di provenienza sindacale, dall'utilizzo degli ammortizzatori sociali alla riallocazione interna del personale, dalla riqualificazione alla mobilità volontaria incentivata, così dimostrando una gravissimo mancato interesse verso i suoi lavoratori ed il futuro loro e delle loro famiglie.
Tale gretta presa di posizione aziendale, che ha vanificato tutti gli sforzi mirati a trovare una soluzione che fosse rispettosa delle persone e delle loro professionalità, nonostante i ripetuti inviti in tal senso e la forte censura del comportamento aziendale che è venuta anche dal Ministero, non ha reso possibile un accordo tra le parti, lasciando così liberi di procedere secondo diritto rispetto alle situazioni che saranno poste in atto.
Come UGL possiamo garantire che non saranno tali ostili comportamenti a farci retrocedere dalla volontà di perseguire il bene dei lavoratori ed il rispetto dei diritti di cui sono portatori. |