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29-01-2015/13:21:19 Visitato: 1927
Poste Italiane privatizzate nel 2015

Al via il processo di privatizzazione di Poste Italiane. Come dai piani del governo, si č messa in moto la macchina che dovrebbe portate alla privatizzazione di importanti societą partecipate dallo Stato, oltre a Poste Italiane, Eni, Enel e Ferrovie dello Stato., da cui il governo si aspetta di ricavare complessivamente circa “10 miliardi di euro“, come aveva detto il Ministro dell’Economia Padoan un mese fa.

Oggi, al Ministero dell’Economia si sono incontrati i vertici di Poste Italiane, il Capo del Dipartimento del Tesoro Vincenzo La Via, il Capo della Segreteria Tecnica del Ministro Fabrizio Pagani e gli advisor finanziari del Tesoro e della Societą, per la riunione di avvio e di determinazione degli obiettivi per la privatizzazione delle Poste. Nel corso dell’incontro sono state esaminate le procedure e le misure necessarie per la quotazione in borsa della societą ed č stato confermato l’obiettivo del completamento del processo di privatizzazione entro il 2015.

Una nota del Ministero dell’Economia ha spiegato che durante l’incontro di oggi l’amministratore delegato di Poste Italiane, Francesco Caio, ha presentato il piano di sviluppo quinquennale di Poste Italiane, da poco approvato dal consiglio di amministrazione dell’azienda. Nelle prossime settimane, annuncia la nota del Mef, andrą avanti il lavoro preparatorio da parte degli advisor per definire tutte le misure necessarie del processo di privatizzazione

Stando ai precedenti piani del governo, la tabella di marcia dovrebbe prevedere la cessione di circa il 40% delle azioni di Poste Italiane tra la primavera e l’estate prossime. Nei mesi scorsi, l’amministratore delegato della societą, Francesco Caio aveva, chiesto tempo al governo per ripianare le perdite dell’azienda, dovute soprattutto alle attivitą postali tradizionali, in forte calo negli ultimi anni. Gli introiti che il governo spera di ottenere dalla privatizzazione delle Poste ammontano tra i 4 e i 5 miliardi di euro. Anche dopo la cessione del 40%, la partecipazione dello Stato nelle Poste dovrebbe continuare a scendere in futuro.

Sulle privatizzazioni, comunque, il ministro Padoan aveva sollevato la questione dei rischi per l’occupazione: “Ci potrebbero essere contraccolpi – aveva spiegato -, ma andranno verificati caso per caso”. Infatti se da un lato lo Stato ci guadagnerą con la vendita delle sue partecipazioni in societą come Poste Italiane, dall’altro la necessaria riorganizzazione e razionalizzazione dei costi di queste aziende potrebbe portare ad un taglio di posti di lavoro.

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