Dopo l\'ultimo mincontro con la sovrintendenza del Teatro dell\'Opera di Roma, si apre una possibilità di dietrofront sui 180 licenziamenti di orchestra e coro. «Siamo pronti a recepire, su mandato del Cda, eventuali modifiche alle misure decise precedentemente», ha dichiatato in una nota il sovrintendente Carlo Fuortes. I dipendenti si sono impegnati a «un’ipotesi di accordo».Sono disposti a congelare il premio di produzione e a rinunciare a varie indennità, da quella per l’attività sinfonica, a quella di Caracalla, secondo la quale si sono sempre pagati tutti i dipendenti. L’obiettivo è quello di reperire i 3 milioni e 400 mila euro causati dalle azioni di protesta, dal blocco delle attività del teatro, dall’addio dei pochi sponsor, per raggiungere il pareggio di bilancio. In altre parole, i dipendenti si tagliano lo stipendio, chiedendo un nuovo modello produttivo in grado di recuperare quello che ora perderanno in busta paga |