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28-07-2016/00:00:00 Visitato: 867
SIAE: la legge cambia ma resta il monopolio della gestione

La Siae manterrà le sue prerogative. Dovrà cambiare, diventare più trasparente, garantire maggiore partecipazione agli artisti, offrire loro un rendiconto puntuale dei diritti sulle canzoni. Ma conserverà il monopolio legale di esclusiva stabilita per legge in Italia, unico caso in Europa insieme alla Cechia . E’ questo il risultato del recepimento, votato stamattina in via definitiva dal Senato con 141 sì. 35 no. 42 astenuti, della direttiva europea Barnier sul mercato dei diritti d’autore. Una delega al Governo, a cui ora spetta tradurre le indicazioni in legge, passata attraverso mesi di polemiche, scontri, accuse incrociate, colpi bassi. Da una parte la Siae, decisa a difendere la propria storica posizione. Dall’altra nuovi operatori come Soundreef, la startup innovativa che in questi mesi è diventata il simbolo della lotta per la liberalizzazione, appoggiata da diverse forze politiche. La direttiva Barnier, in effetti, non chiede di abolire il monopolio. Si limita a garantire agli artisti “la libertà di scegliere a chi affidare la gestione dei propri diritti”. Secondo alcuni, questo significa naturalmente abolire l’esclusiva. Secondo altri, è la posizione di Siae, apre solo agli operatori internazionali, ma lascia ai singoli Paesi la facoltà di decidere come organizzare il proprio mercato interno. Questa lettura, la più “leggera”, è stata sposata anche dal ministro della Cultura Dario Franceschini. “Ero per la liberalizzazione, ho cambiato idea”, ha detto in audizione alla Camera. " In Europa si stanno imponendo soggetti sempre più grandi, in grado di trattare da pari a pari con i giganti della rete, e sarebbe controproducente smembrare la Siae". Riforma sì, dunque, ma non abolizione del monopolio. Esattamente la linea passata con il provvedimento. Ora spetta al Governo esercitare la delega. Un intervento che stabilirà le linee guida di riforma della Siae, ma che non risolverà il paradosso giuridico per cui una società di raccolta straniera può offrire i suoi servizi in Italia, ma a una italiana non è consentito operare. 
 


 

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