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13-01-2016/00:00:00 Visitato: 21667
Buoni fruttiferi postali: cosa sono, rendimento, rischi e vantaggi

La recente pubblicità di Poste Italiane mette in risalto la certezza del rendimento dei buoni fruttiferi postali, sottolineandone la bassa rischiosità grazie alla garanzia dello Stato.

Nel dettaglio, ecco cosa sono i buoni fruttiferi postali, come funzionano, quale rendimento offrono e se conviene sottoscrivere tale strumento. Inoltre, verranno elencati gli svantaggi e i limiti dei buoni fruttiferi postali spiegandone il perché. Infine, si potrà vedere come non tutte le tipologie di buoni fruttiferi postali sono convenienti.

Cosa sono i buoni fruttiferi postali?

Poste Italiane ha lanciato la nuova campagna pubblicitaria nella quale viene sollecitato l’acquisto di buoni fruttiferi postali (Bfp). I Bfp sono uno strumento ancora molto di moda in Italia: si pensi che i risparmiatori italiani hanno versato €200 miliardi di capitali in Bfp.

Cosa sono i Bfp? I Bfp sono una particolare tipologia di titolo che garantiscono la restituzione del capitale, con annessi interessi, al risparmiatore che ne faccia uso. I Bfp vengono collocati all’interno della rete distributiva di Poste Italiane.

Buoni fruttiferi postali: come funzionano?

Il funzionamento dei Bfp è piuttosto semplice: si versa una somma di denaro, sulla quale vengono maturati periodicamente degli interessi. Il detentore dei Bfp può farsi restituire il capitale quando preferisce, tuttavia gli interessi in genere maturano dopo un periodo di tempo che va dai 6 ai 12 mesi dal giorno di sottoscrizione dei Bfp (ciò dipende dal tipo di Bfp scelto).

Perchè i buoni fruttiferi postali sono considerati sicuri?

I Bfp vengono considerati sicuri poiché lo Stato, attraverso la Cassa Depositi e Prestiti (CDP), si fa da garante sull’investimento (i Bfp sono uno strumento collocato da Poste ma emesso dalla CDP.

I Bfp, a differenza dei Buoni del Tesoro, non sono soggetti ad oscillazioni di mercato ed è per questo che quando si fa richiesta di rimborso, viene restituito l’intero capitale versato. Sui Bfp non ci sono commissioni di gestione, si paga una quota di iscrizione di 50€.

I Bfp sono soggetti a tassazione più favorevole: sui rendimenti annuali viene applicata una tassazione del 12,5% (contro il 26% sulle rendite finanziarie).

Vi sono diverse tipologie di Bfp che variano a seconda della durata dell’investimento e ai parametri su cui si basano i rendimenti. I Bfp di breve periodo hanno un rendimento nominale piuttosto basso (0,15%) che via via cresce a seconda della durata del Bfp.

E’ possibile consultare una lista dei vari tipi di buoni fruttiferi postali sul  sito di Cassa Depositi e Prestiti.

Visto il rendimento offerto dai Bfp è più corretto parlare di risparmio che non di vero e proprio investimento. Un risparmio che in un periodo di incertezza dei mercati finanziari, dall’instabilità del sistema bancario (visto ciò che è accaduto con le banche fallite interessate dal decreto salva-banche) e di tutti i rischi che ne conseguono resta quindi una buona opportunità per far fruttare un minimo i propri risparmi.

Gli svantaggi dei buoni fruttiferi postali

Quali sono gli aspetti negativi nell’investire i propri risparmi sui buoni fruttiferi postali? In primis il rischio emittente: se lo Stato Italiano dovesse fallire i Bfp diventerebbero carta straccia.

Il fallimento dello Stato è per ora abbastanza improbabile ma con il rallentamento economico globale, il rischio di recessione degli USA, e l’instabilità dell’Eurozona è un evento che non è così improbabile come poteva invece essere anni fa.

Altro problema: le Poste sono entrate in causa con alcuni risparmiatori che avevano Bfp trentennali. Questo perché le Poste hanno erogato la metà degli interessi spettanti ai risparmiatori, cosa che si è ripetuta anche altre volte con risparmi di media durata come segnalato da alcune associazioni di consumatori.

Attenzione poi a sottoscrivere Btp e Bfp insieme: in questo modo non si sta diversificando correttamente il proprio risparmio poiché ci si espone doppiamente al rischio emittente. Inoltre, non tutti i Bfp sono convenienti solo quelli che pagano interessi fissi o variabili su base di parametri certi lo sono. I Bfp che remunerano in base all’andamento di indici di Borsa sono assolutamente sconvenienti.

Per ricapitolare i pro e i contro dei Bfp:

I vantaggi dei buoni fruttiferi postali:

  • Non c’è rischio di mercato.
  • Il capitale viene sempre rimborsato in toto.
  • Non ci sono spese di commissione.
  • Per capitali inferiori ai 5.000€ non è presente l’imposta di bollo.
  • Alcuni Bfp presentano buoni rendimenti se confrontati con altri strumenti a basso rischio.

Svantaggi dei buoni fruttiferi postali:

  • Rischio emittente.
  • Non convenienti se basati sull’andamento di indici di Borsa.
  • Non tutti i Bfp sono convenienti, quindi attenzione a quale strumento si intende sottoscrivere.
  • Insieme ai Btp non convengono.
  • A parità di rischio emittente rendono meno dei Btp (anche se questi ultimi sono esposti anche al rischio mercato).

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